/**/
Una rivisitazione dello chef Errico Recanati che trasforma la carne di capriolo in una gustosa oliva all’ascolana!
Chi si vuole cimentare nella meticolosa preparazione delle tradizionali olive ascolane deve eseguire un taglio a spirale nella polpa, togliere il nocciolo e riempire la cavità con la carne macinata cotta con gli odori preferiti (si può usare carne di maiale mista a manzo, con piccole quantità di pollo) a cui aggiungere noce moscata, parmigiano reggiano grattugiato e rossi d’uovo; chi lo preferisce può aggiungere la buccia di limone grattugiata e chiodi di garofano.
Ricomporre le olive nella loro forma, passarle nella farina, quindi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Friggerle in abbondante olio evo o di semi di arachide oppure in forno a 250° fino a doratura.
Per iniziare, battere finemente la carne cruda di capriolo, condirla con sale e olio e farne delle palline.
In un secondo momento, disidratare le olive per ottenere la farina di olio d’oliva tenera ascolana.
A parte, successivamente, tagliare il pane con un coppapasta del diametro di 2 centimetri e friggerlo nell’olio di arachidi.
Alla fine, disporre il pane fritto alla base, subito sopra la battuta di capriolo a forma di pallina passata dentro al sacchetto contenente la finta farina di tenera ascolana.
Buon appetito!