Esperienze gastronomiche o roulette russa? /**/
 

Esperienze gastronomiche o roulette russa?

Paese che vai, specialità che trovi.Possibili pericoli in augguato e gravi danni fisici per i consumatori.


Esperienze gastronomiche

Esperienze gastronomiche o roulette russa?

Esperienze gastronomiche: il patrimonio gastronomico internazionale è ricco di un ampio ventaglio di leccornie più o meno famose; alcune consumate pressoché solo in loco, come il Durian – il frutto nazionale thailandese -, altre ormai diventate cibo globale, come il Sushi. La maggior parte di queste specialità sono assolutamente godibili, alcune viceversa hanno dei gusti talmente particolari che solo gli “autoctoni” riescono ad apprezzarle. Poi vi sono motivazioni religiose, etiche, sociali e culturali che naturalmente limitano l’universalizzazione del consumo di certe pietanzenze. Ciò premesso, vi è però una categoria di alimenti che, al di là di tutto, va assaporata “con le pinze”: una serie di cibi, apparentemente innocui, che se non vengono trattati con precisi processi di lavorazione possono essere portatori di malattie se non di morte. Ecco una selezione di pietanze potenzialmente letali.

 

Il “mitico pesce palla”: può far godere, può far morire

il FUGU, tra l'estasi palatale e le pompe funebre - Esperienze gastronomiche

Il nipponico Pesce Palla (Fugu), consumato in vari modi, è uno degli alimenti più letali al mondo. Gli organi interni dell’animale – soprattutto fegato e occhi – contengono la tetradotossina, una sostanza che, una volta ingerita, causa la paralisi e la morte per asfissia. Chi sceglie di mangiare il Fugu sa di rischiare grosso, soprattutto se il pesce non è stato trattato bene e il veleno ha contaminato anche i tessuti. A seguito dell’elevata frequenza di casi di intossicazione mortale, dal 1958 in Giappone è stato stabilito per legge che un cuoco sia autorizzato a preparare e servire il Fugu solo se abbia ottenuto una licenza ministeriale speciale, la Fugu Chorishi Menkyo. Negli Usa esistono pochi ristoranti giapponesi autorizzati a servire il Fugu. La vendita e il consumo del Pesce Palla è vietata in tutta l’Unione europea. I Giapponesi amano rischiare, anche in cucina. Per questo oltre al citato Fugu, consumano la Medusa di Nomura, un esemplare gigantesco e altamente tossico che si nutre di tonno.

 

Siamo certi che la frutta sia sempre salutare?

ACKEE - Esperienze gastronomiche

Autoctono della Giamaica è l’Ackee, un frutto dall’aspetto innocuo e invitante, ma assa temibile. Di sapore dolce e gradevole, è pure ricco di proprietà nutritive; l’importante è consumarlo dopo averlo scrupolosamente sbucciato e privato dei semi. In caso contrario la destinazione è molto probabilmente l’ospedale, a causa dei principi tossici contenuti appunto nei suoi semi e nella buccia. L’avvelenamento da Ackee è così pericoloso che nel Paese è stato definito come la “malattia del vomito giamaicano”. Un altro frutto poco raccomandabile, in questo caso originario del Sud-Est Asiatico, è il Pangio, soprannominato “frutto che nausea”. Esso contiene infatti acido cianidrico, decisamente pericoloso per l’uomo. Nonostante ciò viene consumato, ma con le dovute precauzioni. Viene infatti sgusciato, bollito e cotto con foglie di banano e cenere per circa un mese.

 

Dall’aperitivo al pronto soccorso

ANACARDi - Esperienze gastronomiche

Vi sono anche cibi relativamente comuni, di cui pochissimi sono a conoscenza della loro potenziale pericolosità. Si parla in questo caso degli Anacardi. Quelli consumati come appetizer o in veste di ingredienti per varie ricette, sono sempre tostati o cotti al vapore. Infatti, se consumati crudi, a casa della presenza in essi di urusholo (contenuto anche nell’edera velenosa), possono causare dermatiti o addirittura shock anafilattici.

 

Se cotte sono antibiotiche, da crude s’avvicinano al cianuro

BACCHE

Le bacche di sambuco sono ovunque riconosciute per le loro proprietà antibiotiche. Attenzione però: tutte le parti della pianta sono tossiche per la presenza di cianuro e vari alcaloidi. Fanno eccezione i fiori e, appunto, le bacche mature, ma non i semi al loro interno. Nella preparazione di confetture la cottura o la macerazione delle bacche sono sufficienti a far sì che i composti cianogenetici si volatilizzino completamente. Nel caso di un’ingestione accidentale i sintomi dell’intossicazione sono gli stessi dati dall’ingestione delle mandorle amare che egualmente contengono composti cianogenetici.

 

Tanto caro ai decadentisti, può essere pericoloso come l’LSD

ASSENZIO

Il distillato di Assenzio fu inventato da un medico francese, Pierre Ordinaire, nel 1792. Tra le erbe officinali della zona, che i medici di campagna dell’epoca utilizzavano per preparare rimedi naturali, trovò l’Assenzio Maggiore, di cui conosceva l’uso nei tempi antichi. Nel XIX secolo si diffusero in Francia e Svizzera molte distillerie di assenzio, ma il liquore divenne noto solo a fine ‘800, tra gli artisti parigini, specialmente fra i decadentisti. In realtà la pianta di Assenzio è stata considerata pericolosa sin dall’antichità a causa delle sue proprietà allucinogene, tanto che in Italia sino al 1992 il suo distillato è stato dichiarato illegale. La sua pericolosità però non si ferma qui: contiene anche il tujone, una sostanza che agisce sul sistema nervoso, causando allucinazioni, comportamenti violenti ed epilessia.

 

Un cervello che ti può render demente

CERVELLO

Vien da chiedersi: ma è proprio necessario cibarsi del cervello di scimmia? A quanto pare c’è che ritiene di sì, tanto che in estremo oriente è considerata una prelibatezza assoluta. Peccato che sia potenzialmente molto pericoloso per la salute di chi lo consuma. Tale piatto è difatti il principale responsabile del morbo di Creutzfeldt-Jakob, una malattia neuro-degenerativa molto rara, che porta alla demenza prima e quindi alla morte.

 

I pericoli, non sempre vengono da lontano

CASU MAZU

A volte il pericolo è alle porte di casa, non sempre è necessario compiere lunghi viaggi. Si parla in questo caso del Casu Marzu. Una delizia casearia sarda, che però può avere non poche controindicazioni di natura salutistica. Lo si prepara lasciando esposta una forma di pecorino, dove la mosca casearia deposita le uova, provocando la nascita di larve e un processo di fermentazione. Per ovvi motivi il suo consumo può provocare gravi danni all’intestino e problemi allo stomaco. In ogni caso è bene consumarlo in piccolissime quantità.

 

Lo si mangia vivo, ma lui potrebbe uccidervi

SANNAKJI

Un piatto tipico della Corea, patria di tante bizzarrie culinarie, è il Sannakji. Un particolare tipo di polpo che lo si apprezza appieno se mangiato vivo, condito con semi di sesamo. Perché è pericoloso? Essendo vivo, l’animale una volta ingerito riesce ancora a muovere i tentacoli e le ventose, che rischiano di attaccarsi agli organi interni, provocando eventuali soffocamenti o danni all’esofago e al tratto digerente. Chi vuole assaporarlo dovrebbe masticarlo bene prima di ingoiarlo, così da “ucciderlo in bocca”. Ogni anno in Corea muoiono sei persone a causa del Sannakji.

 

Manioca, tanto innocua da cotta quanto mortifera da cruda

MANIOCA

La radice di Manioca, conosciuta anche con il nome di cassava, cresce principalmente in Sud America ed è molto simile alla patata. Sebbene sia molto diffusa nei come alimento di base nei Paesi del Sud del Mondo, non tutti sanno che al suo interno si trova un’alta concentrazione di linamarina, sostanza che, se ingerita senza cottura, diventa un veleno mortale. Nelle Filippine nel 2005 ben 27 bambini sono morti dopo aver mangiato la cassava cruda.

 

Un rosso vermiglio, che non fa il tifo per voi

BLOOD-CLAMS

Le “vongole al sangue”, chiamate anche blood clams, sono dei frutti di mare presenti nel Golfo del Messico, ma anche in alcune parti dell’Atlantico e del Pacifico. Caratteristiche? Crescono in acque poco pulite e soprattutto poco ossigenate. In Asia però non temono questo tipo di condizioni. Non a caso a Shanghai sono consumate appena scottate sfidando Epatite A, tifo ed Escherichia Coli. Insomma, un piatto solo per temerari!